Questo cortometraggio ci mostra con semplicità e commozione cosa voglia dire educare al sentire, alle emozioni e a mettersi nei panni dell’altro.
Le persone che non ci sono più sono ancora presenti in noi attraverso i loro insegnamenti e il loro esempio, ma per sentire davvero questa enorme ricchezza bisogna “apprendere” la forza dei sentimenti e il valore della diversità.
Il gruppo, come strumento psico-educativo e/o psicoterapeutico, rappresenta un luogo speciale dove fare esperienza di tutta la vasta gamma di emozioni delle relazioni interpersonali e costituisce uno spazio protetto dove guardare a noi stessi attraverso gli occhi degli altri.
Questo percorso genera autentica umanità e profonda vicinanza.
Ringrazio questo meraviglioso cortometraggio perché ci insegna come il gruppo sia davvero la nostra risorsa più grande e ci incoraggia ad avere speranza – e qui uso le parole di Paolo Borsellino – nelle “giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà, che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza (…) e della complicità”.
Dott.ssa Chiara Spadaro